Breve histoire dei mercati finanziari obbligazionari, azionari e di dei mille ostacoli ad una professione. Fabio Perna

#cronachefiduciarieedintorni#ilsaggio#marzo2019

A cura di Roberto Naponiello

Salve a tutti, sarò breve, questo mese parleremo di come si è svolta la sbandata dei mercati finanziari nel 2018 e come è iniziato il 2019. A parlarcene sarà il Dottor Fabio Perna(beemhoney consulting) di Tivoli che è già noto a tutti i lettori. Inoltre ci parlerà delle difficoltà incontrate e in atto nello svolgere il compito di consulente autonomo (indipendente) attualmente in essere per una eccessiva burocrazia ma anche costi assurdi e incongruenti. Purtroppo il clima in essere sia politico che per una ristrettezza mentale eccessiva tormenta una figura professionale che da anni esiste sul mercato italiano e altrove da diversi decenni.

 

Accetto con piacere l’invito a scrivere questo articolo in un periodo densi di appuntamenti con l’importante novità dell’iscrizione del sottoscritto e della propria Scf (beemhoney consulting) nelle apposite sezioni dell’OCF, traguardo atteso dopo 10 anni di rinvii e quindi motivo di grande soddisfazione.

Tale iscrizione è avvenuta il 1° dicembre dello scorso anno in piena “burrasca” sui mercati finanziari che hanno vissuto un quadrimestre di fine 2018 molto inteso sia per quel che concerne il mercato obbligazionario che quello azionario. Il ritorno della volatilità sui mercati azionari, l’aumento dei tassi di interesse, la discesa dei prezzi delle materie prime, l’incertezza sui rapporti di cambio tra le principali valute hanno fatto sì che il 2018 fosse un anno negativo per gli investitori in tutte le asset class.

La maggiore o minore bravura del gestore cui ci si è affidati ha influito sulla maggiore o minore perdita ma il 2018 verrà ricordato come un anno negativo per gli investimenti finanziari. Con questo strascico negativo si è aperto il 2019 che però ha sin qui riservato soddisfazione agli investitori soprattutto nella parte iniziale dell’anno con Wall Street a trascinare i mercati azionari alla ricerca del terreno perduto da settembre a dicembre 2018 ed un mercato obbligazionario meno teso rispetto alla fine del 2018. Come sempre ad inizio anno molte sono le previsioni pubblicati dai diversi analisti impegnati nell’interpretazione delle tendenze del mercato per l’anno corrente.

Non è scopo in questo articolo cimentarsi in tale opera specialistica; peraltro l’impostazione professionale, senza prescindere dalla visione degli accadimenti sui mercati, è improntata ad una pianificazione finanziaria volta a soddisfare gli obiettivi di vita cercando di prescindere al massimo dall’incertezza dei mercati finanziari. Con queste premesse si ricorda che ogni pianificazione va concertata proprio per ogni singola situazione e quindi le idee di portafoglio/asset allocation che verranno qui esposte vanno considerate come spunti di riflessione da adattare caso per caso.

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Mercati_aggiornamento 1° trimestre 2019_Fonte_Gann Forecasting

Fatta questa doverosa introduzione scendiamo un po’ nello specifico: come anticipato i mercati azionari hanno avuto un notevole storno nel 2018 (con aree come l’Europa maggiormente colpite) e questo permette di valutare in presenza di un adeguato orizzonte temporale l’inserimento di una componente azionaria nel proprio portafoglio cercando di scegliere aree ed aziende con minore impatto dai fenomeni politici in atto (elezioni europee in vista, crisi politiche in vari Paesi dell’America Latina, guerra dei dazi, ecc.). L’orizzonte temporale corretto di dieci anni per l’investimento è suggerito soprattutto in virtù delle variabili che possono influenzare l’andamento dei corsi azionari anche di aziende con fatturati e utili molto stabili e consolidati nel tempo: è un elemento ricorrente sui mercati finanziari e l’ultimo elemento in ordine temporale è proprio determinato dal 2018.

Sul fronte obbligazionario la “turbolenza” citata del 2018 ha creato una crescita dei rendimenti soprattutto per i titoli con duration superiore ai 3 anni con la possibilità quindi per il risparmiatore compatibilmente con il proprio orizzonte temporale di trovare delle buone opportunità di investimento soprattutto con tassi di rendimento migliori a quelli del 2018. Di certo la tensione sul mercato obbligazionario è tuttora presente, negli Usa prosegue la manovra di rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale e questo fenomeno con tempistiche diverse si verificherà in tutto il mondo pertanto ci saranno certamente momenti di tensione sui mercati con potenziale discesa anche dei prezzi dei titoli.

Per il risparmiatore questo impone di valutare correttamente la possibilità di subire perdite in caso di vendite anticipare dei titoli acquistati in caso di abbandono dell’investimento prima della propria naturale scadenza. Per coloro che hanno un lungo orizzonte temporale, può essere probabilmente valutata l’opportunità di investire nel bene rifugio per eccellenza ovvero l’oro tornato oggetto di interesse come in tutti i momenti di tensione sul mercato. Da tenere in considerazione che il prezzo del metallo prezioso è in dollari Usa e quindi l’investitore deve essere consapevole e disposto a subire anche l’influenza di eventuali oscillazione nei cambi.

Chiudo con una raccomandazione storica ma sempre attuale: l’investitore deve muoversi in una situazione di maggiore consapevolezza delle operazioni di investimento che pone in essere quindi facendo una corretta autoanalisi di tale propria capacità di analisi degli investimenti potenziali da effettuare: nel caso di carente capacità, è sempre consigliabile l’ausilio di un consulente che lavori nell’esclusivo interesse del cliente.

Dott. Fabio Perna

(ScF- beemhoney consulting)

 

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Quando La terza legge di Mendel (principio dell’assortimento indipendente) potrebbe non funzionare( Indipendenza mon amour)- Parte seconda.

#terzaleggedimendel

In questo numero la seconda parte dell’ articolo di dicembre: La terza legge di Mendel (principio dell’assortimento indipendente), senza alcuna pretesa scientifica e della correlazione a determinati sistemi come quello economico- finanziario. Buone Feste, Buon Anno Anno e buona lettura a tutti.

Forse l’ idea è frutto di una mente illuminata, di un biologo? Che dire? La terza legge di Mendel*: l’assortimento indipendente? (Gregor Johann Mendel, Hynèice, 22 luglio 1822 – Brno, 6 gennaio 1884 è stato un biologo, matematico e monaco agostiniano ceco di lingua tedesca, considerato il precursore della moderna genetica per le sue osservazioni sui caratteri ereditari)– Wikipedia.

#terzaleggedimendel
La meiosi separa gli omologhi e ricombina gli alleli_2

Dunque, se è vero che gli esperimenti di Mendel hanno ragione è difficile comprendere quale sarà il risvolto in ambito finanziario. Nella vita normale, fatta di persone, pensieri, sentimenti, pregi e difetti è difficile stabilire una interconnessione tra desiderio capitalistico e individualità.

Di fatto non si capisce bene perché costringere varie professioni e persone a condividere uno “ spazio” per così dire promiscuo al cui vertice predomina il volere sfrenato del capitalismo tout- court. Non si intende quì processare o giudicare nessuno ma è innegabile il forte contrasto di intenti: da una parte una pletora di professionisti coesi nella vendita di prodotti per ricavarne un compenso (anche se è in atto una vera e propria guerriglia all’ insegna dello stop alle commissioni e agli incentivi anche a seguito della direttiva UK- RDR), dall’altra delle società che assumono venditori di servizi dichiarati indipendenti, infine un gruppo, per ora ancora sparuto di professionisti che offrono servizi di consulenza indipendenti. Se le cose perdurano è chiaro che quest’ultimi saranno destinati a sparire perché fagocitati da un sistema bancocentrico, un sistema che arriva anche ad avere la sfacciataggine di definire sia il risparmiatore che l’ investitore italiano troppo “ ignorante”, una ignoranza che pesa visto che da anni il sistema si è sempre prodigato a mantenere tale. Oggi, voilà sbuca l’ Educazione Finanziaria. Una ipocrisia così forte spiega forse cosa cova dentro il suo intimo, cioè il correttivo per giustificarsi e lavarsi la faccia di fronte agli annosi massacri ai danni di intere famiglie di risparmiatori. Comprendere cosa stia accadendo e se siamo effettivamente al riparo da nuove crisi e/o fallimenti bancari non è certo da escludere come da non augurarselo, la buona o cattiva condotta del sistema in generale dipende non solo da chi lo governa ma anche dai suoi cittadini che dovrebbero però essere meno distratti quando si tratta di faccende che spesso definiamo falsamente “ burocratiche” permettendo ai soliti noti di perpetrare truffe e raggiri con pretesti diversi. Purtroppo questa “ decimazione” di professionisti nel nostro Paese accade anche in altri settori, se si considera che come risposta governativa non si vedono spiragli che lascino intuire che le cose possano migliorare. Non è un quadro generale pessimista ma solo uno spunto di riflessione, poche o rare infrastrutture, agevolazioni concrete per le imprese e non solo fiscali, un rilancio dell’ occupazione sia giovanile che per gli over 50 e 60, insomma segnali che mancano e che chiedono una risposta attuabile in tempi brevi. Ricapitolando, queste righe non offrono una soluzione ma sicuramente un monito:guardati bene da chi ti offre qualcosa quasi gratis soprattutto se appare troppo redditizia per te, in genere a un guadagno o interesse elevato corrisponde sempre un rischio elevato.

Roberto Naponiello

 

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